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Si penetra nei Paesi del Nord dalla Danimarca, e anche la musica ha seguito tale via per arrivare sotto il Circolo Polare Artico dal 1600 in poi, grazie a compositori stranieri, per lo più tedeschi prima e italiani poi, senza mai riuscire tuttavia a far di quelle terre fredde e desolate un terreno fertile per la musica, come avvenne invece nel resto dell’Europa. Si dovrà aspettare più di 200 anni per poter sentire musica proveniente da quel mondo scandinavo, e sarà musica appartenente rigorosamente alle diverse Scuole Nazionali. Né il Classicismo prima, né il Romanticismo poi sono riusciti a lasciare profondi segni in quella cultura musicale il cui risveglio, o meglio la cui nascita, è dovuta a compositori che, verso la fine del XIX e la prima metà del XX secolo, si sono scoperti paladini del patrimonio popolare nazionale, e sono diventati famosi grazie alle loro opere di carattere prevalentemente autocelebrativo. Esempi tipici li troviamo in Jean Sibelius, con i suoi poemi sinfonici Finlandia e Karelia, in Edvard Grieg con il suo Peer Gynt, o ancora nelle opere del danese Nielsen.
Un mondo lontano ed ancor oggi largamente sconosciuto, tanto da destare vivo interesse e curiosità.